Divisione dell’eredità e del patrimonio del defunto in assenza di testamento: cosa succede se è ancora in vita il coniuge o se anche questi è morto o rinuncia all’eredità.
Se un persona muore senza fare testamento, la sua eredità viene divisa tra coloro che la legge chiama eredi legittimi: si tratta cioè dei familiari più stretti del defunto. Questi hanno una sorta di precedenza rispetto a tutti gli altri.
Se tuttavia è abbastanza intuitivo che, in presenza di figli e coniuge, il patrimonio finisce interamente a questi ultimi, non è altrettanto noto chi sono gli eredi legittimi in assenza di figli. Ecco allora cosa prevede, in casi del genere, la legge.
Indice:
1 Chi sono gli eredi legittimi?
2 Che succede se c’è un testamento?
3 Chi sono gli eredi legittimi in assenza di figli?
3.1 Eredi legittimi in assenza di figli e in presenza del coniuge
3.2 Eredi legittimi in assenza di figli e del coniuge
Chi sono gli eredi legittimi?
Prima ancora di stabilire a chi finisce l’eredità in caso di assenza dei figli, dobbiamo comprendere chi sono gli eredi legittimi.
In assenza di testamento, è la legge ad individuare quali parenti ereditano, e in quale misura.
In particolare l’eredità si devolve ai seguenti soggetti: il coniuge, i discendenti (figli, nipoti e pronipoti), gli ascendenti (genitori, nonni, bisnonni), i collaterali (fratelli, zii, nipoti), gli altri parenti.
Tra di loro vengono preferiti quelli che hanno un grado di parentela più prossimo al defunto e, in loro assenza, subentrano quelli gradatamente più lontani.
Sono questi i cosiddetti eredi legittimi, coloro cioè che la legge individua come aventi diritto a succedere in assenza di un valido testamento.
In mancanza di eredi legittimari, o in caso di loro rinuncia, l’eredità finisce allo Stato.
Che succede se c’è un testamento?
La presenza di un testamento, invece, cambia le carte in tavola. Qui, infatti, non entrano più in gioco gli eredi legittimari. Il patrimonio viene invece diviso secondo la volontà del testatore (ossia dell’autore del testamento). Questi però non è completamente libero di lasciare i propri beni a chi vuole, dovendo sempre riservare, ai familiari più stretti quali coniuge, figli o, in loro assenza, i genitori, una quota minima dell’asse ereditario. Questa quota si chiama legittima. Pertanto, tali soggetti vengono chiamati legittimari.
Chi sono gli eredi legittimi in assenza di figli?
Il caso che affronteremo qui di seguito è quello che si prospetta in assenza di testamento o nel caso in cui il testamento sia stato dichiarato nullo. Come anticipato, è la legge a dividere il patrimonio tra gli eredi legittimi.
Vediamo allora chi sono gli eredi legittimi se non ci sono figli, ossia se il defunto non aveva figli o se questi rinunciano all’eredità del padre. Tutto dipende dall’eventuale presenza del coniuge (non importa se già separato).
Eredi legittimi in assenza di figli e in presenza del coniuge
In presenza di un coniuge ed in assenza di figli, l’eredità viene così divisa:
in assenza di fratelli e ascendenti del defunto (genitori e nonni), l’intera eredità finisce al coniuge;
in assenza di fratelli del defunto, ma in presenza di ascendenti (genitori e nonni) i due terzi dell’eredità finiscono al coniuge (cui la legge attribuisce anche il diritto di continuare ad abitare nella casa familiare), mentre un terzo finisce in parti uguali agli ascendenti;
in assenza di ascendenti del defunto, ma in presenza di uno o più fratelli e/o sorelle, i due terzi dell’eredità finiscono al coniuge (cui la legge attribuisce anche il diritto di continuare ad abitare nella casa familiare), mentre un terzo viene diviso in parti uguali tra i fratelli e/o le sorelle;
in presenza, oltre che del coniuge, anche degli ascendenti (genitori e nonni) e di uno o più fratelli/sorelle del defunto, al coniuge vanno sempre i due terzi dell’eredità (più il diritto di abitazione nella casa familiare) mentre i residui due terzi vanno divisi in parti uguali tra ascendenti (genitori e nonni) e fratelli/sorelle.
Eredi legittimi in assenza di figli e del coniuge
In assenza del coniuge e dei figli, l’eredità viene invece così divisa:
se non ci sono fratelli, l’intera eredità viene divisa tra gli ascendenti del defunto ancora in vita, ossia genitori e nonni, in parti uguali;
in assenza invece dei genitori, l’intera eredità viene divisa in parti uguali tra i fratelli e le sorelle;
in presenza degli ascendenti (genitori o e dei fratelli e/o sorelle, metà dell’eredità va agli ascendenti e l’altra metà ai fratelli/sorelle;
in assenza di genitori, fratelli/sorelle o loro discendenti: ascendenti paterni prendono metà dell’eredità mentre gli ascendenti materni l’altra metà;
in assenza di ascendenti e fratelli del defunto, l’intera eredità viene divisa tra i parenti residui purché entro il 6° grado.
All’assenza del coniuge viene equiparato anche il caso del coniuge:
che, seppur in vita, abbia rinunciato all’eredità;
che si sia separato e abbia subito il cosiddetto “addebito”, ossia l’imputazione di responsabilità per la fine del matrimonio;
che abbia divorziato.