Quando è possibile denunciare un comportamento molesto in condominio e quali poteri ha l’amministratore.
Prendere un appartamento in condominio ed essere costretti a convivere con altre persone è come lanciare una monetina all’aria: ti può andar bene come ti può andar male. Nella maggior parte dei casi, ognuno fa la sua vita, cerca di collaborare nelle vicende che interessano tutti senza creare fastidio agli altri, dicono «buongiorno» e «buonasera» sul pianerottolo o quando si entra in ascensore, a volte chiedono anche «come va». Ma molto spesso c’è anche la fatidica eccezione che conferma la regola: il condomino che si fa certamente i fatti suoi, ma crea problemi al resto del vicinato perché sporca in giro senza tanti complimenti, tiene la musica o il televisore ad alto volume, trascina tavoli e sedie senza alzarli dal pavimento, manca di rispetto. A pagare maggiormente le conseguenze, come si può immaginare, è chi abita di sotto. In questi casi, quando si ha la sfortuna di avere vicini al piano di sopra maleducati, come agire?
Rivolgersi all’amministratore del condominio non sempre è la soluzione più adatta: se il vicino maleducato non infrange il regolamento, l’amministratore ha le mani legate perché non può intervenire sulle liti tra condòmini. Chiamare la Polizia locale o i Carabinieri ogni volta che si sentono schiamazzi al piano di sopra o che il vicino stende i panni sulla finestra senza sgocciolarli, bagnando il bucato quasi asciutto di chi si trova al piano inferiore, non è nemmeno fattibile. Men che meno farsi giustizia da soli, cioè bussando alla porta del vicino col mattarello in mano per minacciarlo se non la smette di dare fastidio o scendendo nel parcheggio condominiale a rigargli la macchina o a bucargli una gomma. Come comportarsi, allora? Come agire nel modo più efficace (e legale) nei confronti dei vicini al piano di sopra maleducati? Vediamo.
Indice:
1 Quando si dimostra maleducato un vicino?
2 Vicini maleducati per i rumori molesti
3 Vicini maleducati per la sporcizia
Quando si dimostra maleducato un vicino?
Non sempre è facile tracciare il confine tra buona educazione e maleducazione: ogni testa pensa a modo suo, in base al proprio vissuto e alle proprie abitudini e non sempre c’è l’intenzione di dare fastidio quando si compie un determinato gesto. Pensa a chi butta il mozzicone di sigaretta o il pezzetto di carta per terra, a chi ascolta la partita in tv ad alto volume perché lo trova più esaltante o a chi sbatte la tovaglia dal balcone senza pensare che le briciole possono finire sul terrazzo del vicino di sotto. Probabilmente, chi lo fa è maleducato nel senso che nessuno gli ha spiegato che quelle cose non si fanno, ma non perché voglia deliberatamente creare un problema al vicinato
Ovviamente, la mancata intenzione di dare fastidio non giustifica certi comportamenti. Se davvero i vicini di sopra hanno determinati atteggiamenti senza cattiveria, il problema si può risolvere parlandone e facendo notare che ci sono altri modi di comportarsi che rendono più serena la vita di tutti: buttare la cicca della sigaretta o il pezzetto di carta in un cestino, abbassare il volume della tv, sbattere la tovaglia sul pavimento della cucina per poi raccogliere le briciole con la scopa e la paletta, alzare la sedia prima di spostarla.
Sembrano cose scontate per la maggior parte delle persone, ma non per chi non è abituato a farle. Se, invece, dopo una sana chiacchierata con toni cordiali, la situazione si trascina e non cambia nulla, allora subentra l’altro significato del «vicino maleducato»: quello, cioè, che non ha imparato nella vita a correggere i propri errori e intende andare avanti così.
Vicini maleducati per i rumori molesti
Una delle cause più diffuse di contrasti in condominio sono i rumori molesti. Quando i vicini al piano di sopra sono proprio maleducati, non si fanno molti problemi a dimostrarlo facendosi sentire. È il caso della tv e delle sedie che abbiamo citato prima, ma anche delle discussioni ad alta voce senza ritegno, delle telefonate che sembrano fatte senza l’apparecchio perché tanto l’interlocutore sentirebbe lo stesso, anche se si trovasse in Australia. Per non parlare delle cene e delle feste infinite con amici, perché «tanto a casa mia posso fare quello che mi pare». E invece non è sempre così.
La legge non dice di non fare una festa o di non guardare la partita alla tv e festeggiare un gol. Quello che dice è che bisogna rispettare i vicini evitando che i rumori superino la normale tollerabilità. E qui si aprirebbe un mondo: che cosa si intende per «normale tollerabilità»? Si intende quella soglia oltre la quale può essere pregiudicata l’adeguata fruizione della proprietà privata ed il diritto al riposo dei vicini.
Va detto che lo stesso rumore non si rende sempre intollerabile e, di conseguenza, i casi vanno valutati di volta in volta. Ad esempio, ascoltare alle 13 un giornale radio ad alto volume non è come ascoltare allo stesso volume l’edizione della mezzanotte. Il rumore di un tavolo che viene spostato senza alzarlo dal pavimento all’ora di pranzo non dà lo stesso fastidio che darebbe alle 2 di notte. La centrifuga della lavatrice alle 4 del pomeriggio non disturba come alle 4 di notte. E così via.
Ad ogni modo, se i vicini al piano di sopra restano maleducati e insistono con il loro atteggiamento, si può sempre chiamare un avvocato per far partire una diffida e chiedere il risarcimento del danno. Se ciò non produce l’effetto desiderato, c’è sempre la possibilità di andare in tribunale in via d’urgenza affinché i vicini di sopra vengano condannati ad astenersi dalle condotte moleste. La denuncia può scattare solo se il fastidio creato non interessa solo i vicini di sotto ma tutto lo stabile: in questo caso, ci sono gli estremi per parlare del reato di disturbo della quiete pubblica.
Se la persona disturbata, cioè il vicino di sotto (ma anche quello di fianco) è in affitto, può recedere dal contratto in anticipo senza penali. Il proprietario dell’immobile si può rivalere contro il vicino di sopra.
Vicini maleducati per la sporcizia
I vicini correttamente educati escono sul balcone a fumare una sigaretta con un portacenere in mano, se non c’è un tavolino o un piano su cui appoggiarlo. Finiscono la sigaretta e spengono il mozzicone nel portacenere che, ad un certo punto, svuoteranno per evitare che una folata di vento porti la cenere sul balcone del dirimpettaio.
I vicini maleducati escono sul balcone a fumare una sigaretta senza portacenere, man mano che la consumano la sbattono buttando la cenere di sotto e, quando hanno finito, la lanciano giù. Con il rischio che finisca, ancora accesa, sul balcone di qualche altro vicino o, comunque, nel giardino o nel cortile del condominio. Cosa non molto bella da vedere.
I vicini correttamente educati, quando hanno finito di mangiare, sbattono la tovaglia sul pavimento della cucina e poi raccolgono le briciole con scopa e paletta oppure con l’aspirapolvere.
I vicini maleducati, quando hanno finito di mangiare, sbattono la tovaglia dalla finestra o dal balcone mandando le briciole dove le porta il vento: dal vicino di sotto, da quello a fianco, sul cortile, ecc.
I vicini correttamente educati, quando portano giù la spazzatura, stanno ben attenti a mettere ogni tipo di immondizia dentro il cassonetto giusto e chiudono i cassonetti quando hanno finito.
I vicini maleducati, quando portano giù la spazzatura, la abbandonano fuori dai cassonetti o la buttano in quello meno colmo, anche se la plastica finisce con il vetro o la carta con il ferro. Ovviamente, lasciano il cassonetto aperto, a meno che vedano arrivare un altro vicino: a quel punto, chiudono in fretta per non farsi beccare.
Che fare con dei personaggi come questi? Tocca portare pazienza, perché sbattere la tovaglia dalla finestra non costituisce reato. Discorso diverso per i mozziconi di sigaretta: la legge prevede l’arresto fino a un mese o l’ammenda di 206 euro per chi butta le cicche delle sigarette, detersivi corrosivi e cenere sul balcone del vicino. Il reato si chiama «getto pericoloso di cose».
Lo stesso reato si configura quando i vicini maleducati del piano di sopra stendono i panni facendoli sgocciolare e bagnando il balcone o il bucato del vicino di sotto. Prima parte la diffida, poi può scattare la denuncia.