Esposto alle forze dell’ordine.

Cos’è e a cosa serve l’esposto? Qual è la differenza tra esposto e denuncia? Cosa succede dopo aver presentato un esposto?

Se sei stato vittima di un reato oppure vi hai semplicemente assistito, sai bene cosa devi fare: andare dalle forze dell’ordine e sporgere denuncia. Nell’esporre i fatti, dovrai cercare di essere il più preciso possibile, eventualmente fornendo anche dati che le autorità difficilmente potrebbero reperire autonomamente, tipo documenti, contratti e qualsiasi altro elemento utile al buon esito delle investigazioni. Attraverso la tua segnalazione, le autorità si metteranno all’opera per rintracciare il colpevole e consegnarlo alla giustizia. L’iter è più o meno il seguente: una volta ricevuta la notizia di reato, la polizia giudiziaria (carabinieri, polizia di Stato, guardia di finanza, polizia postale, ecc.) trasmette la denuncia alla Procura della Repubblica territorialmente competente; qui, il magistrato del pubblico ministero, se ritiene a prima vista fondata la segnalazione, provvede all’iscrizione nel registro delle notizie di reato (cosiddetto registro degli indagati): si dà così formalmente avvio alle indagini preliminari. Il procuratore delegherà la polizia giudiziaria al compimento delle stesse, terminate le quali si procederà con la richiesta di rinvio a giudizio ovvero di archiviazione nel caso in cui l’attività investigativa abbia dato esito negativo. Devi sapere, però, che la denuncia non è l’unica segnalazione che puoi sporgere davanti ai carabinieri o, più in generale, innanzi alle autorità di pubblica sicurezza: ed infatti, nel caso in cui tu non sia sicuro che un fatto commesso sia un reato, puoi limitarti semplicemente a fare un esposto. Di cosa si tratta? Qual è la differenza con la denuncia?

L’esposto serve a far intervenire le autorità al fine di porre fine ad una situazione che, se non lo è ancora, potenzialmente può divenire un reato. Con l’esposto, quindi, non fai altro che suggerire alle forze dell’ordine di intervenire per riparare ad una condotta che rischia di sfociare in un crimine vero e proprio. L’esposto, dunque, può esser un valido strumento per i cittadini, alternativo a quello della denuncia che, come detto, obbliga l’autorità che la riceve a darne comunicazione alla Procura al fine dell’avvio delle indagini. Se quanto detto sinora ti interessa, perché sei un appassionato di tematiche giuridiche oppure, più semplicemente, perché è capitato anche a te di dover ricorrere a questo tipo di segnalazione, allora ti consiglio di proseguire nella lettura del presente articolo: ti spiegherò cos’è una denuncia, che differenza c’è con la querela e, soprattutto, a cosa serve l’esposto alla polizia.

Indice:

1 Denuncia alla polizia: a cosa serve?

2 Denuncia alla polizia: come si fa?

3 Querela alla polizia: cos’è?

4 Esposto alla polizia: cos’è?

5 Esposto alla polizia: a cosa serve?

6 Esposto: come si fa?

7 Esposto: differenze con denuncia e querela

8 Quando fare esposto alla polizia?

Denuncia alla polizia: a cosa serve?

Prima di affrontare il tema dell’esposto alla polizia, è bene che ti parli in maniera un po’ più approfondita della denuncia e, successivamente, della querela, in modo tale che ti sia chiara la differenza tra l’una e l’altra forma di segnalazione. Per quanto riguarda la denuncia, ti ho già illustrato brevemente nell’introduzione di cosa si tratta: essa è quell’atto con cui si comunica alle autorità di pubblica sicurezza che un fatto avente i connotati del reato è stato commesso.

Per sporgere denuncia non occorre che sia tu la vittima: a differenza della querela, infatti, chiunque può presentarsi alla polizia (o ai carabinieri, alla guardia di finanza, ecc.) per segnalare un crimine: anche un semplice passante che, per puro caso, si è trovato ad assistere ad un fatto delittuoso può tranquillamente comunicare l’accaduto alle forze dell’ordine. Così facendo, queste potranno intervenire per assicurare il responsabile alla giustizia.

Denuncia alla polizia: come si fa?

Fare una denuncia alla polizia è semplicissimo: basta recarsi al comando più vicino e narrare quanto accaduto all’ufficiale preposto, il quale la trascriverà e, poi, te la sottoporrà per l’apposizione della firma. Puoi anche scegliere di scrivere tu la denuncia e poi di depositarla alla polizia: secondo la legge, infatti, la denuncia può essere indifferentemente scritta od orale. In ogni caso, una volta sporta, l’ufficiale di polizia che l’ha raccolta dovrà rilasciarti un attestato di ricezione che comprovi l’avvenuta presentazione dell’atto. È importantissimo che la denuncia sia sottoscritta personalmente da chi la presente: una denuncia anonima non avrebbe valore.

Per quanto riguarda il contenuto, la legge non prescrive che la denuncia debba contenere degli elementi precisi: l’importante è che sia narrato un fatto che presenta i connotati del reato. Ovviamente, tanto più dettagliata sarà la segnalazione, tanto più probabile sarà perseguire il crimine. Inoltre, la denuncia è, normalmente, facoltativa, nel senso che non si è obbligati a sporgerla (fatta eccezione per alcuni gravi delitti: per esempio, v’è l’obbligo di denuncia allorquando si abbia avuto notizia che all’interno della propria abitazione vi siano delle materie esplodenti).

Querela alla polizia: cos’è?

Tra un attimo ti spiegherò cos’è l’esposto alla polizia; prima, però, dobbiamo completare il nostro discorso parlando brevemente della “sorella” della denuncia: la querela. Si tratta in effetti di una comunicazione del tutto simile alla denuncia, solamente che ne differisce per alcuni aspetti essenziali. La querela è una condizione di procedibilità in assenza della quale le autorità competenti non potranno procedere nei confronti di un reato commesso. In altre parole, se la persona offesa non sporge querela per ciò che le è accaduto, la polizia non potrà intervenire. La querela, quindi, rappresenta una vera e propria autorizzazione, un permesso che deve essere dato necessariamente dalla persona offesa, cioè dalla vittima del reato. È questa la grande differenza con la denuncia: la denuncia riguarda i crimini procedibili d’ufficio, mentre la querela solamente quelli procedibili su segnalazione della persona offesa.

Dal punto di vista del contenuto, la querela è molto simile alla denuncia; anzi, per certi versi è del tutto identica, salvo il fatto che essa deve essere sporta direttamente dalla vittima del reato entro determinati limiti di tempo (tre mesi, aumentati a sei per reati come lo stalking e la violenza sessuale), e deve contenere l’esplicita manifestazione di volontà in ordine alla punizione del responsabile del crimine.

Esposto alla polizia: cos’è?

Veniamo finalmente al cuore dell’articolo: cos’è l’esposto alla polizia? A differenza della denuncia e della querela, che mirano a far iscrivere nell’apposito registro delle notizie di reato fatti costituenti crimini, con l’esposto il privato cittadino chiede l’intervento delle autorità per risolvere una questione insorta tra le parti che, per il momento, non è ancora degenerata in reato.

Quindi, se fai un esposto alla polizia, questi sono tenuti a intervenire con i loro ufficiali, i quali redigono relativo verbale. Se dai fatti emerge la commissione di un reato, allora l’ufficiale, se il crimine è perseguibile d’ufficio, deve prontamente farne denuncia all’autorità giudiziaria; al contrario, se trattasi di delitti perseguibili a querela può, a richiesta, tentare di comporre la lite in modo bonario, senza che sia pregiudicato il diritto delle parti di sporgere successiva querela.

Esposto alla polizia: a cosa serve?

In pratica, l’esposto alla polizia serve a far intervenire le forze dell’ordine in qualità di “mediatori”, sempreché non vengano immediatamente ravvisate ipotesi di reato: in questa evenienza, come detto nel paragrafo che precede, l’ufficiale intervenuto deve darne immediata notizia all’autorità giudiziaria, a meno che non si tratti di reato procedibile a querela. In quest’ultima ipotesi, spetta alla persona offesa la scelta di sporgere querela.

Se, invece, la lite viene risolta, oppure essa non presenta connotati delittuosi, allora l’ufficiale si limita a redigere verbale narrando i fatti accaduti; tale verbale può essere prodotto in giudizio con valore di scrittura privata riconosciuta.

Esposto: come si fa?

A differenza della denuncia e della querela, l’esposto è solamente scritto e deve provenire necessariamente da uno dei soggetti coinvolti nel dissidio. All’interno dell’esposto bisognerà, come nella denuncia e nella querela, narrare il fatto per come è avvenuto, concludendo con la richiesta all’autorità pubblica di intervenire per accertare la natura delle vicende segnalate. È possibile, poi, indicare in subordine la volontà di sporgere denuncia/querela nel caso in cui, a seguito delle verifiche dell’autorità, dovessero emergere profili di illiceità penali in ordine ai fatti segnalati.

Ricorda, infine, che l’esposto, oltre che alla polizia, può essere presentato ad ogni organo di polizia giudiziaria: dai carabinieri alla guardia di finanza, dalla polizia municipale al corpo forestale.

Esposto: differenze con denuncia e querela

È chiaro, quindi, che l’esposto alla polizia differisce nettamente dalla denuncia e dalla querela, e non solo per via dell’obbligatorietà della forma scritta: mentre con queste ultime si chiede alla polizia di intervenire per assicurare alla giustizia l’autore (o gli autori) di un crimine, con conseguente inizio delle indagini preliminari e del possibile processo che ne seguirà, con l’esposto si chiede l’intervento della polizia in qualità di autorità mediatrice tra le parti in conflitto.

Questo significa che, una volta ricevuto l’esposto, la polizia non dovrà trasmetterlo subito alla procura perché il magistrato del pubblico ministero provveda all’iscrizione nel registro delle notizie di reato, ma dovrà intervenire per accertare la natura dei fatti comunicati e per cercare una soluzione al conflitto insorto tra le parti.

Quando fare esposto alla polizia?

Da quanto abbiamo detto nei paragrafi precedenti possiamo trarre alcune conclusioni e, in particolare, capire quando conviene fare esposto alla polizia. È evidente che l’esposto sia adatto a segnalare solo determinate vicende dalle quali, in caso di aggravamento, possa derivare un reato. Mi spiego meglio: sicuramente non si presenterà un esposto nel caso di furto, di rapina o di violenza sessuale: in queste ipotesi non ci sono dubbi e, pertanto, la vittima dovrà sporgere immediatamente denuncia/querela. L’esposto si attaglia, invece, alle ipotesi in cui ci sono liti o controversie tra due o più parti: è il caso, ad esempio, dei cattivi rapporti di vicinato dai quali può scaturire, a causa degli animi esacerbati da lunghe diatribe, una colluttazione (reato di rissa) o una lesione personale.

Inoltre, va detto che l’esposto alla polizia è sicuramente lo strumento consigliabile quando si hanno serie perplessità sull’illiceità dei comportamenti da segnalare: ad esempio, se stai vivendo una lite molto seria con i tuoi vicini di casa e non sai bene se le ritorsioni che stai subendo costituiscano reato o meno, allora l’esposto alla polizia fa proprio al caso tuo, visto che con esso ti limiti a segnalare alle forze dell’ordine ciò che sta accadendo; saranno poi loro ad intervenire e a qualificare giuridicamente il fatto, di modo che, se le azioni già poste in essere hanno costituito reato, sarà la stessa polizia a farne denuncia in procura.

Lascia un commento

Post Recenti

  • 0923 711979 - 347 0709326
  • info@avvocatogiuseppegandolfo.it
  • Via G. Garibaldi, 15 - Marsala

Seguimi su