Se ordino la merce o il servizio visto in tv, posso ripensarci? È garantito il diritto di recesso? Come difendersi in caso di offerta ingannevole?
In uno degli intervalli del film passa una televendita che pubblicizza un prodotto di tuo gradimento. Visto che il prezzo è ottimo, ti dici: quasi quasi, faccio una telefonata per avere qualche informazione in più. Naturalmente, dall’altro capo del telefono trovi una persona che ti descrive l’oggetto come qualcosa di fantastico in grado di cambiarti la vita e cerca di convincerti a concludere l’acquisto: d’altra parte, sta facendo il suo mestiere. Tu vai sulla fiducia e su quello che hai visto in televisione. Alternative non ne hai, perché potrai toccare con mano il prodotto solo quando l’avrai comprato e ti sarà arrivato a casa. C’è da chiedersi, a questo punto, sugli acquisti da televendite quali garanzie spettano al consumatore.
Si tratta di un sistema di vendita che contempla un certo rischio. Non perché il venditore abbia delle intenzioni dubbie, per carità: bisogna sempre pensare che al mondo ci sono molte più persone corrette di quel che si crede. Ma per il fatto che magari sei convinto di ordinare una cosa che poi si dimostra diversa da quello che immaginavi, che non soddisfa le tue aspettative, che in realtà non ti è utile come credevi. In questi casi, puoi restituirla? Puoi farlo anche se presenta qualche difetto di fabbricazione? E a chi ti devi rivolgere? Ecco che cosa dice la legge a proposito delle garanzie sugli acquisti da televendite.
Indice:
1 Televendite: come devono essere fatte?
2 Televendita: posso restituire la merce?
3 Televendite: che succede in caso di recesso?
4 Televendite: come difendersi da quelle ingannevoli?
Televendite: come devono essere fatte?
Non è uno spot pubblicitario e nemmeno uno show televisivo, anche se a volte si cerca di fare l’uno e l’altro per renderla più piacevole ed efficace. La televendita è uno spazio a pagamento in cui un prodotto o un servizio non solo vengono mostrati al pubblico televisivo al fine di far sapere che esistono (come il classico spot) ma vengono anche messi in vendita attraverso un canale online o telefonico che consente di avere maggiori informazioni e, eventualmente, di effettuare l’ordine.
Secondo il Codice del consumo, la televendita per essere legittima deve evitare:
ogni forma di sfruttamento della superstizione, della credulità o della paura;
scene di violenza fisica o morale;
l’offesa del gusto e della sensibilità del telespettatore con contenuti indecenti, volgari o ripugnanti;
l’offesa della dignità umana;
la discriminazione di razza, sesso, nazionalità, credenze religiose o politiche;
comportamenti pregiudizievoli per la salute, la sicurezza o la protezione dell’ambiente.
Infine, la televendita deve evitare dichiarazioni o rappresentazioni che possono indurre in errore i consumatori, anche attraverso omissioni, ambiguità o esagerazioni. Il Codice fa particolare leva sul rispetto delle caratteristiche e degli effetti del prodotto o del servizio, sul prezzo, sulle condizioni di vendita o di pagamento, sulle modalità della fornitura, sugli eventuali premi. Più che un invito, insomma, un obbligo di essere chiari, corretti e precisi in modo tale che il potenziale acquirente che sta vedendo la televendita abbia ben chiara l’offerta che gli viene proposta.
Televendita: posso restituire la merce?
Il consumatore che guarda una televendita ed è interessato al prodotto o al servizio proposto ha il diritto di sapere prima di confermare l’acquisto:
nome e indirizzo del fornitore;
prezzo finale del prodotto o del servizio, compreso delle spese di consegna;
esistenza del diritto del recesso e modalità per esercitarlo.
Attraverso il diritto di recesso, il consumatore ha la possibilità di restituire la merce o di annullare il servizio richiesto. In altre parole, il recesso permette di rinunciare all’acquisto. Non c’è bisogno di motivarlo se esercitato entro 14 giorni dalla data di consegna del prodotto o dalla firma di un contratto di servizio. Per i prodotti, però, bisogna stare attenti se ci sono delle variabili in caso di acquisto di più lotti.
Quindi, se hai cambiato idea, se quello che hai comprato non ti soddisfa del tutto, se ti aspettavi qualcosa di diverso o anche se il prodotto che hai ricevuto o il servizio che ti è stato attivato non è proprio quello che ti era stato proposto, hai diritto a ripensarci e ad annullare tutto inviando una raccomandata a/r, un fax o un’e-mail entro 14 giorni dalle date che abbiamo indicato prima. Il termine, però, viene prolungato fino a 12 mesi e 14 giorni nel caso in cui il consumatore ritenga che il venditore non abbia fornito tutte le informazioni sia sulla merce o sul servizio acquistato sia sulla possibilità di esercitare il diritto di recesso.
Televendite: che succede in caso di recesso?
Se il consumatore esercita il suo diritto di recesso entro i termini consentiti, il venditore sarà tenuto a restituire entro 14 giorni dall’avvenuta comunicazione tutti i soldi ricevuti con la stessa modalità con cui sono stati pagati (ad esempio, un bonifico bancario).
Il cliente, dal canto suo, dovrà restituire la merce, sempre entro 14 giorni, pagando di tasca sua le spese di spedizione, a meno che non abbia sottoscritto con il venditore degli accordi diversi in tal senso.
In caso di violazioni sul diritto di recesso o di mancata restituzione delle somme pagate, è possibile sporgere denuncia contro il venditore presso le forze dell’ordine.
Televendite: come difendersi da quelle ingannevoli?
Abbiamo detto in precedenza che il Codice del consumo rende illegittime le televendite che possono indurre in errore i consumatori, anche attraverso omissioni, ambiguità o esagerazioni. Può essere l’esempio di chi dice che acquistando un tale prodotto si perderà un tot di chili alla settimana, senza aggiungere che si dovrà anche fare attività fisica e seguire una dieta adeguata. Qualche dubbio resta anche su chi vende degli attrezzi per l’allenamento a casa assicurando che «avrai l’addome piatto in poche settimane». Cosa si intende per «poche settimane»? Non potrebbe essere più preciso? E mi basta utilizzare quegli attrezzi o devo anche mettermi a dieta? E quando mi dici «soddisfatti o rimborsati» significa che se in poche settimane non ho l’addome piatto ti puoi tenere gli attrezzi e mi restituisci i soldi oppure le «poche settimane» si riducono ai 14 giorni di diritti di recesso?
Non parliamo, poi, di chi vende finti oggetti sacri o amuleti che promettono di avere sempre la fortuna dalla nostra parte o di vincere un concorso: ma se tutti i partecipanti al concorso comprassero quell’amuleto, cosa dovrebbe fare la commissione?
Chi ritiene di essere vittima di una televendita ingannevole o di capire che è tale solo a guardarla, deve segnare il giorno, l’ora e l’emittente in cui è andata in onda ed inviare una raccomandata a/r a:
AGCM (Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato).
Piazza G. Verdi 6/a
00198 Roma.
La raccomandata deve contenere la segnalazione, oltre che dell’ora, del giorno e dell’emittente:
degli elementi che, a giudizio del consumatore, rendono ingannevole la televendita;
degli estremi del venditore e del consumatore.
Se l’Autorità ritiene che, effettivamente, la televendita può trarre il consumatore in inganno ed il messaggio fuorviante non viene modificato, il venditore può essere sanzionato in base alla gravità e alla durata della violazione.