Omesso versamento dell’assegno di mantenimento per il figlio: il genitore che provvede alle spese, che fa regali, che incontra i figli ed è presente può essere ugualmente condannato?
Mettiamo il caso di un padre premuroso, che si preoccupa dei figli nonostante l’avvenuto divorzio con la madre; che affronta lunghi viaggi per vederli, che compra loro i vestiti di cui hanno bisogno e i libri di scuola, che fa la spesa e li accompagna al parco nel weekend. Mettiamo però che quest’uomo, così attento alle esigenze quotidiane dei propri bambini, alla fine del mese non versi mai l’assegno di mantenimento nella misura stabilita dal giudice, o lo faccia con notevole ritardo, aggrappandosi al fatto di aver già sostenuto numerose spese per la prole. Nell’ipotesi in cui la madre dovesse denunciarlo, cosa rischierebbe? In caso di mantenimento non versato, il padre premuroso può essere condannato? Di tanto si è occupata più volte la giurisprudenza. Ecco alcuni chiarimenti.
Indice:
1 Padre presente: può essere condannato se non mantiene i figli?
2 Padre fa regali ai figli: può essere condannato se non li mantiene?
3 Padre affronta spese mediche, alimenti e abbigliamento per i figli: può essere condannato?
4 Padre fa la spesa ai figli: può essere condannato?
5 Madre può badare ai figli: il padre può essere condannato?
6 Cosa rischia chi non mantiene i figli.
Padre presente: può essere condannato se non mantiene i figli?
Di recente, la Corte di Cassazione [1] ha detto che la presenza e l’attenzione del padre per i figli non bastano a rendere meno grave il mancato versamento del mantenimento. Pertanto, può essere ugualmente condannato penalmente per non aver contribuito al mantenimento.
Del tutto irrilevante è il fatto che i figli non si siano mai trovati in uno stato di bisogno né che non siano mai scarseggiati i mezzi di sussistenza per via delle significative capacità economiche della madre.
Secondo i giudici, le trasferte affrontate dal papà per stare vicino ai tre figli non sono sufficienti a ridimensionare l’inadempimento concretizzatosi nell’omesso versamento alla moglie del mantenimento per la prole stabilito nel giudizio di separazione o di divorzio.
Padre fa regali ai figli: può essere condannato se non li mantiene?
A salvare il genitore che non versa il mantenimento alla prole non può neanche essere il fatto che questi faccia in continuazione regali ai figli, anche in denaro.
La Cassazione ha così condannato [2] un uomo che, pur non avendo adempiuto integralmente all’obbligo di mantenimento, aveva comunque assicurato i mezzi di sussistenza alla figlia, avendo provveduto a «versarle 150 euro al mese».
Per i giudici della Cassazione, i contributi offerti dal padre alla figlia non sono comunque sufficienti per permettergli di evitare la condanna. In sostanza, ci sono tutti i presupposti, secondo i magistrati, per parlare di «violazione degli obblighi di assistenza familiare».
«Eventuali regali o contributi economici occasionali, che pure possono giovare al minore, non gli garantiscono il soddisfacimento di bisogni primari». E seguendo questo ragionamento si può affermare che «non vi sarebbe alcuna effettiva tutela del minore se si concedesse al soggetto obbligato di stabilire arbitrariamente cosa e quanto corrispondere».
Padre affronta spese mediche, alimenti e abbigliamento per i figli: può essere condannato?
Non si salva dal reato di inadempimento agli obblighi di assistenza familiare neanche il padre che, invece di pagare il mantenimento stabilito dal giudice, affronta spese mediche, alimentari e abbigliamento per i figli. Difatti, argomenta la Cassazione [3], «nel concetto di mezzi di sussistenza rientrano non solo i mezzi per la sopravvivenza vitale (quali il vitto e l’alloggio), ma anche gli strumenti che consentano un sia pur contenuto soddisfacimento di altre complementari esigenze della vita quotidiana».
Con un’altra pronuncia [4] la Suprema Corte ha condannato un uomo per non aver mantenuto i figli pur comprando loro libri, vestiti e alimenti. Gli acquisti saltuari in favore del figli, anzi, sono valutabili, secondo i giudici, come «sintomo di capacità economica» e possibilità, quindi, di far fronte al proprio obbligo. In buona sostanza, si tratta di una prova della possibilità materiale di affrontare le spese.
I giudici tengono a precisare che «il genitore non può modificare arbitrariamente i contenuti dell’obbligazione economica al mantenimento posta a suo carico», cioè non può, ad esempio, limitarsi «ad ospitare i figli nella propria abitazione e a provvedere in tale periodo ai loro bisogni, trattandosi di iniziative estemporanee, in ogni caso inidonee a compensare il mancato versamento dell’assegno su cui l’altro genitore deve poter fare affidamento per il soddisfacimento delle esigenze primarie dei minori».
Padre fa la spesa ai figli: può essere condannato?
Stesso discorso per il padre premuroso che fa la spesa ai figli e non fa mancare loro niente da mangiare. Anche qui, il ragionamento è il medesimo appena svolto al punto precedente: gli alimenti non servono per coprire le esigenze di sopravvivenza, ma tutte le necessità, anche quelle voluttuarie per il gioco, lo sport, la relazione con i propri compagni. L’assegno di mantenimento è una misura che va sempre rispettata, trattandosi di un obbligo sancito dal giudice. Quindi, anche in questo caso, l’ex coniuge o partner che non riceve l’assegno di mantenimento per la prole può procedere alla denuncia.
Madre può badare ai figli: il padre può essere condannato?
Come anticipato sopra, non può essere esclusa la punibilità dell’uomo che non versa il mantenimento ai figli se già la madre ha le capacità economiche per provvedere ai loro bisogni. Questo perché l’obbligo di mantenimento dei figli grava su entrambi i genitori, sin dalla nascita del bambino, ed è proporzionato alle rispettive capacità economiche. È il giudice quindi a determinare tale “proporzione” nella sentenza di separazione o di divorzio oppure, nel caso di coppia di fatto, nella pronuncia che definisce l’ammontare del mantenimento.
Cosa rischia chi non mantiene i figli
Il reato di omesso versamento dell’assegno di mantenimento vale sia per le coppie di fatto che per quelle sposate. La condotta incriminata si concretizza nel non ottemperare agli obblighi di mantenimento fissati dal giudice.
Il reato scatta anche in presenza di un pagamento parziale, anche se, in un caso di questi, la Cassazione [5] ha ritenuto di dover assolvere l’imputato che aveva versato solo una parte degli alimenti. L’assoluzione dal reato, per la particolare tenuità del fatto, non implica però il venir meno del debito.
Non rilevano neanche le semplici difficoltà economiche del padre. In tal caso, si può sperare nell’assoluzione solo se sussiste un’impossibilità oggettiva e assoluta di far fronte al versamento degli alimenti: si deve trattare però di una situazione di persistente, oggettiva ed incolpevole indisponibilità di introiti. Quindi, se una persona è titolare di un immobile, è tenuto a venderlo per far fronte ai bisogni dei figli, diversamente sarà condannato.
Note:
[1] Cass. sent. n. 11195/2021 del 23.03.2021.
[2] Cass. sent. n. 53572/2017.
[3] Cass. sent. n. 13849/2018.
[4] Cass. sent. n. 28250/2019.
[5] Cass. sent. n. 293/2021.